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Arriva l’inverno, le temperature si abbassano, l’influenza stagionale è alle porte. Come comportarsi con i più piccoli? È opportuno frequentare la piscina anche quando fa molto freddo? Vediamo i pro e i contro.
I dubbi dei genitori riguardo alla possibilità di far frequentare la piscina o un corso di nuoto al proprio bambino anche in pieno inverno, in presenza di pioggia e temperature rigide, ricorre puntualmente ad ogni inizio inverno.
C’è da dire che ogni esperienza fa storia a sé, ci sono bambini affetti da patologie croniche o allergie particolari che gli impediscono di godere a pieno dello sport in acqua senza rischio di complicazioni.
In caso di bambini sani, con parere positivo del medico, non esistono controindicazioni alla pratica delle attività acquatiche anche nella stagione invernale.

Andare in piscina aumenta il rischio di raffreddore?
La risposta è no.
Il maggior rischio di contrarre un raffreddore dovuto al fatto di essere immersi in acqua non è reale. Ci sono delle concause che possono esporre maggiormente al rischio di contrarre infezioni alle vie respiratorie e raffreddamenti, ma non sono causati direttamente dall’acqua o dal fatto di bagnare la testa, i capelli e le orecchie (credenza molto diffusa specialmente tra le mamme).
Ciò che maggiormente espone al rischio di raffreddamento (in piscina ma anche in altre situazioni) sono gli sbalzi termici.
- Entrare ben caldi in uno spogliatoio freddo, spogliarsi e immergersi in acqua gelida senza avere il tempo di acclimatarsi.
- Uscire dall’acqua e prendere nuovamente freddo prima, dopo o durante la doccia.
- Uscire dalla struttura con parti ancora umide o non ben coperti.
Tutte queste cattive abitudini e condizioni ambientali predispongono maggiormente a contrarre il raffreddore.
Il discorso è stato ampiamente affrontato dal dr. Luca Malvezzi, Otorinolaringoiatra e specialista in Chirurgia Cervico Facciale in Humanitas, in un articolo su “nuoto e sport durante l’inverno” (leggi l’articolo).
Bambini e nuoto in inverno: a cosa prestare attenzione
Con la consapevolezza di quanto detto, è ovvio capire bene come non vi siano controindicazioni a frequentare la piscina anche in inverno a patto di prestare attenzione ad alcune semplici manovre:
- Dare tempo al corpo di adeguarsi al cambio di temperatura.
- Arrivati in struttura, togliere cappello e giubbotto prima di arrivare nello spogliatoio. Una volta nello spogliatoio prendersi il tempo necessario per spogliarsi ed indossare il costume senza fretta. L’ideale è che l’ambiente dello spogliatoio sia leggermente riscaldato, una zona di passaggio tra l’ambiente esterno e la piscina.
- Coprirsi nel percorso verso la vasca e, al termine della lezione, verso le docce.
- Avere sempre con sé un accappatoio asciutto è fondamentale.
- Fare una doccia ben calda e asciugarsi meticolosamente.
Strutture sovraffollate, che obbligano a stazionare bagnati in attesa di fare la doccia non aiutano la salute dei più piccoli.
In particolare nei bambini (ma anche negli adulti) è bene prestare particolare attenzione ad asciugare gli spazi interdigitali (tra le dita dei piedi), le orecchie (il padiglione interno ed esterno) e i capelli.
Si può andare in piscina con il raffreddore?
Anche qui, la risposta è chiara: sì.
Cosa fare se il piccolo di casa ha contratto un raffreddore, starnutisce o ha il naso che cola? Niente di grave, ovviamente il primo consiglio è di sentire il parere del medico, ma l’attività fisica in un ambiente caldo umido come quello della piscina non può che giovare ad un veloce recupero per una serie di ragioni:
- l’ambiente umido favorisce l’idratazione delle mucose delle vie aeree e aiuta la respirazione anche in caso di gola secca
- l’attività fisica stimola il sistema immunitario e quindi agevola una migliore risposta dell’organismo verso la guarigione
È un po’ quello che succede agli adulti che praticano la corsa: dopo una sessione di allenamento, anche in caso di raffreddore, riescono ad espettorare e si sentono più forti e ossigenati, insomma proprio quello che non si riesce a fare in condizione di raffreddamento.
Questo vale per adulti i bambini di tutte le età (se vuoi sapere perché è importante avvicinare i bambini al nuoto e a quale età conviene farlo, qui trovi tutte le informazioni in merito).
Naso, orecchie e gola: come comportarsi?

Ovviamente la massima attenzione va data ad orecchie, naso e gola. Infatti la presenza di cloro in acqua se da una parte ha la funzione di disinfettare l’ambiente in cui si è immersi, dall’altro può avere effetto irritante in caso di piccole lesioni o mucose già irritate.
In caso di sinusiti (negli adulti) o di semplici riniti, è proprio la presenza di cloro nell’acqua ad evitare che le mucose irritate siano aggredite da germi e batteri.
Orecchie
È sufficiente asciugare bene le orecchie e coprire la testa con un cappello quando si esce all’aperto per scongiurare il rischio di otiti. Nel caso si contragga questa patologia, è sconsigliato praticare il nuoto fino a parere positivo del medico (completa guarigione).
Naso
In caso di riniti stagionali, non vi è alcuna controindicazione a frequentare le lezioni di nuoto. In caso di irritazioni è utile effettuare dei lavaggi nasali con acqua dolce dopo la lezione.
Gola
L’ambiente caldo umido agevola la respirazione, quindi niente controindicazioni in caso di mal di gola stagionali.
Tutto quanto detto decade nel momento in cui il bambino dovesse presentare febbre, mal di testa, sintomi influenzali o altre complicazioni.
Quale piscina scegliere?

Quindi: piscina sì anche in inverno, avendo cura di scegliere l’ambiente giusto.
Da Accadueo trovi:
- piscine con acqua riscaldata
- attenzione e cura per l’igienizzazione dell’acqua e delle aree comuni (spogliatoi e docce)
- ambienti riscaldati in maniera adeguata (non eccessivamente caldi o freddi)
- tutti i confort di cui il tuo bambino ha bisogno per il ristoro, in maniera da favorire l’acclimatamento prima di uscire all’esterno della struttura.
Accadueo: Joy of Life anche in inverno!